Per quanto le emozioni negative ci facciano stare male, seguirle e ascoltarle sono entrambi passi fondamentali per capire meglio dove dovremmo andare e che cosa suona meglio con noi e con la nostra personalità. Ovviamente, lo stesso discorso vale anche per le emozioni positive dal momento che continuare a fare cose che ci fanno stare bene va sicuramente nella direzione di ascoltare quello che ci dice il nostro essere più profondo.
Ma, ritornando sulle emozioni negative, spesso si sente parlare di controllarle quando, invece, a meno che non ci siano casi particolarmente eclatanti, la cosa migliore da fare sarebbe gestirle, ossia lasciarle libere senza che queste impattino in maniera significativa e profonda la nostra vita e i rapporti con le persone care che abbiamo attorno.
Non dobbiamo metterle a tacere
Dal momento che le emozioni negative sono scomode, quello che spesso tendiamo a fare è abbassarne il volume per non sentirle. Certo questo, lì per lì, può darci un po’ di sollievo, ma il pericolo è che, a lungo andare, questo atteggiamento possa rivelarsi un’arma a doppio taglio, soprattutto perché le emozioni represse non è che spariscono, ma, molto più spesso, tendono a trasformarsi in qualcos’altro.
In questo caso, infatti, non è raro sentir parlare di disturbi psicosomatici come ad esempio mal di testa, mal di stomaco, insonnia e così via. Certo, ci possono essere anche delle motivazioni fisiologiche, ma, molto spesso, queste magagne nascono per dei disagi psicologici che tendiamo a lasciare inascoltati e, per questo motivo, tendono a farsi sentire in altra maniera.
Non dobbiamo far parlare solo quelle
All’estremo opposto, invece, troviamo quelle persone che non solo non reprimono le loro emozioni ma, al contrario, si fanno guidare totalmente da loro mondo emotivo. Sia chiaro, farsi guidare dalle proprie emozioni non è per nulla sbagliato; il problema nasce quando non c’è un approccio equilibrato e quindi le decisioni, soprattutto quelle importanti, vengono prese solo in base al sentire di pancia quando, invece, sarebbe meglio far parlare anche il nostro essere razionale.
Mondo emotivo e mondo professionale
A volte è come se nostro lavoro fosse un qualcosa di completamente diverso da noi, qualcosa che con noi, alla fine, non c’entra poi così tanto. Anche nel caso in cui il lavoro che facciamo non ci piaccia per niente, non è possibile mantenere un totale distacco emotivo da questo.
Naturalmente, il mondo emotivo, invece, avrà una componente più preponderante se saremo più coinvolti nel nostro lavoro se, da questo, traiamo grande soddisfazione economica, magari, ma soprattutto in termini di soddisfazione personale.
Il tema della soddisfazione personale e lavorativa è il tema portante di molti siti Internet, come ad esempio La voce del Daimon.
Ma perché il nostro mondo emotivo è così importante per il mondo lavorativo?
Beh, in realtà, la risposta è molto semplice: nel caso di situazioni particolarmente stressanti, è molto semplice farsi prendere dalla emotività e, sulla base di questa, prendere, magari, delle decisioni avventate. Se siamo fortunati, questi decisioni poco ponderate, non avranno ripercussioni; ma, se le cose ci andassero male, queste decisioni prese di pancia potrebbero avere degli effetti negativi chissà, anche duraturi e per molte persone, colleghi o gente del nostro team.
Non è per nulla sbagliato prendere delle decisioni di pancia ma, soprattutto nel mondo del lavoro, è necessario prendere decisioni più ragionate, decisioni che, in qualche modo, possono contenere una certa dose di emotività ma, da questa, non devono essere completamente dettate.
Il modo migliore per gestire le nostre emozioni
Uno dei modi migliori per gestire delle forti emozioni è, prima di tutto, renderci conto che queste, come qualunque moto del nostro animo, ha un riflesso sul nostro corpo. Forti emozioni negative, si tradurranno, immancabilmente, in forti sensazioni negative corporee. Per far passare l’emozione, il modo migliore è non focalizzarsi e razionalizzare l’emozione, ma quanto piuttosto focalizzarsi sulla sensazione corporea. Questo fissarsi sulle sensazioni corporee, fa sì che in un tempo relativamente breve, queste sensazioni passeranno e, con queste, passeranno anche le emozioni negative che le hanno causate.
Un altro trucco per gestire le nostre emozioni
Capita che emozioni negative forti, non nascano perché c’è qualcosa che ci “sbilancia” qui e ora, ma magari sono emozioni che derivano dalla nostra proiezione nel passato o nel futuro, quando, magari, abbiamo dei rimpianti o dei rimorsi per qualcosa che abbiamo o non abbiamo fatto o per l’ansia che proviamo quando pensiamo a qualcosa più in là nel tempo, magari cambiare città o Paese per lavoro. In questi casi, la soluzione è relativamente semplice: basta rendersi conto che si sta pensando e riportare la nostra attenzione al momento presente. Così facendo, metteremo a tacere i nostri pensieri sul passato e sul futuro e, con questi, le emozioni negative che ne derivano e che ci creano disagio.
Sia il primo che il secondo metodo richiedono una certa dose di pratica, ma hanno l’indubbio vantaggio di funzionare e quindi hanno anche l’indubbio vantaggio di farci stare meglio il che, ovviamente, può giustificare tutto il tempo, l’energia e le risorse che impiegheremo per diventare maestri nell’arte della consapevolezza.