Guida allo Smaltimento calcinacci e rifiuti edili

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Se siete stati recentemente impiegati in lavori di ristrutturazione, se avete rifatto il bagno o demolito una struttura, vi sarete ritrovati con un grande numero di calcinacci, di macerie, in generale di rifiuti edili. Ora dovete smaltirli e questo può apparire un problema: dove si gettano questi prodotti? 

I rifiuti edili, è abbastanza intuibile, non possono essere gettati come dei normali rifiuti nella spazzatura. In molti casi, non è possibile liberarsene neppure portandoli semplicemente in discarica, dato che si tratta di rifiuti speciali e come tali non vengono accettati. Ma allora, sia che si abbia a che fare con una quantità media o grande di rifiuti edili, come gestire la situazione? A chi rivolgersi per smaltire le macerie in modo corretto e senza incorrere in multe e sanzioni? 

Lo abbiamo chiesto ai responsabili dell’azienda Edil Piemme, specialisti dello smaltimento calcinacci e rifiuti edili con sede a Roma ma operativi su tutto il Lazio, che ci spiegano che lo smaltimento di calcinacci ed altri rifiuti dell’attività edile deve seguire delle precise regole in materia di rifiuti ed essere affidata ad apposite ditte specializzate, per non contravvenire rispetto alla legislazione attuale. 

Innanzitutto, vediamo quale è l’inquadramento normativo italiano in materia. In Italia la questione è disciplinata dal Decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, il quale sancisce un insieme di Norme in Materia Ambientale, per le quali l’onere di smaltire rifiuti provenienti da interventi edilizi spetta a chi li produce. Ecco quindi chiarito innanzitutto a chi spetta lo smaltimento delle macerie: a colui che le produce con la sua attività. Questo significa che se avete, ad esempio, incaricato una società di demolire un edificio, si occuperà essa dello smaltimento delle macerie, ma se ci avete pensato voi, dovrete occuparvene personalmente. E quindi, come fare? 

 Come smaltire i rifiuti edili 

 Innanzitutto con rifiuti edili facciamo riferimento agli scarti che possono crearsi in un cantiere edile, come calcinacci, rifiuti di vario tipo, macerie: si tratta dei residui che si formano dopo la demolizione di solai, strutture, e richiedono uno smaltimento apposito. Per intenderci, e a titolo esemplificativo, tutte quelle macerie potenzialmente pericolose ed inquinanti come ad esempio il cemento armato, mattoni, ferro, laterizi, piastrelle, legno, cartongesso, porte, ecc. 

Terra e roccia, in quanto tali, non sono considerati rifiuti. Se quindi nel corso di uno scavo avete creato delle piccole colline di terra e roccia, essi non sono rifiuti e devono essere recuperati per fare reinterramenti, o per opere di giardinaggio, o possono essere usati anche al di fuori del cantiere che li ha prodotti (purché vi sia autorizzazione del Comune, dopo dimostrazione che non si tratta di prodotti inquinanti). 

La gestione di questi prodotti dipende anche dalla loro quantità In genere se si tratta di quantità veramente minime è possibile portare per lo smaltimento questi prodotti alle Isole Ecologiche di competenza. Invece nelle altre ipotesi la gestione delle macerie deve avvenire in apposite discariche, o in impianti ad hoc. 

Ci sono ditte che si occupano dello smaltimento di questi materiali secondo i termini di legge, in modo che non siano pericolosi per le persone. Le ditte devono essere obbligatoriamente iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali e fanno compilare un modulo; dopo di che provvedono a prelevare e smaltire tutti i rifiuti prodotti in questo modo. 

Detto questo, sarebbe bene cercare almeno di ridurre al minimo i rifiuti che si creano quando si effettuano lavori edilizi. Non tutti i materiali usati e distrutti durante questi lavori possono essere riutilizzati, ma negli ultimi anni sempre più ditte si stanno convertendo alla cosiddetta “demolizione selettiva” che permette di “demolire” in modo intelligente, salvaguardando materiali riciclabili.