Cybercrime, che cos’è la minaccia invisibile del web?

Ci sono tantissime minacce invisibili che fanno parte del mondo del web, altamente pericolose e non sempre gestibili. Quando si parla di questi atti criminali ci si riferisce all’abuso delle competenze informatiche, non solo hardware ma anche software.

Tutti i crimini di questo tipo sono legati all’attività degli hacker e dei pirati informatici, anche se il quadro è così ampio che non sempre si riesce a capire sino dove si spinga.

Proviamo a fare insieme chiarezza?

Che cos’è il cybercrime

Per capire bene tutto l’argomento, bisogna dare una definizione al cybercriminale. Questo soggetto è un hacker esperto che è spinto da alcune motivazioni criminose – da solo o con una associazione – per svolgere attacchi informatici di diverso tipo tramite il web.

Il cybercrime è una tipologia precisa di attacco informatico anche se non è l’unica. Negli ultimi anno si sono sviluppate tantissime modalità di crimine via web, per colpire gli utenti in ogni modo possibile. Gli obiettivi possono essere politici, sociali oppure diretti per rubare dati sensibili oltre che entrare nei conti correnti per impossessarsi del denaro altrui.

Le minacce più pericolose sono di pirati informatici esterni, che operano con la missione di distruggere e impossessarsi di dati sensibili. Si tratta di soggetti molto pericolosi per la sicurezza di ogni utente ed è importante che ogni azienda e privato si protegga nel migliore dei modi, attuando anche una particolare attenzione a tutti i movimenti che vengono svolti.

Quali sono gli effetti dei crimini informatici

Come ben argomentato sul sito https://www.cyber40.it/ ci sono tantissime tipologie di truffe online. Tra le più frequenti:

  • Maleware che si identica come un virus o applicazione dannosa studiata appositamente per arrecare un danno informatico. In alcuni casi permette anche di accedere segretamente ad un particolare dispositivo senza che l’utente ne sia a conoscenza – raccogliendo informazioni di vario genere;
  • Ransomware, tipo di maleware, che limita l’accesso al proprio device per poi chiedere una somma di denaro in riscatto. Solo dopo il pagamento si potrà avere indietro il controllo dei dati e del device stesso. Il cybercriminale ottiene una somma di denaro e non sempre è incline a lasciare nuovamente il controllo del sistema, compromettendo o rubando direttamente i dati informatici;
  • Phising tutto ciò che riguarda i tentativi di frode informatica per rubare i dati sensibili degli utenti. È una pratica molto diffusa e studiata a regola d’arte, così che una persona su 10 cada nella trappola. È una pratica che rientra nella famiglia social o quella delle mail, manipolando quante più persone alla volta;
  • Spamming, con invio di messaggi di posta senza il consenso del destinatario e con un contenuto pubblicitario. Possono essere relativamente dannose, solo se si acquista da questi e-commerce non identificati;
  • Attacchi DoS sono studiati per interrompere un servizio e tutti i servizi presi di mira risultano essere inaccessibili. Questo si genera con un numero eccessivo di richieste al server, volume di traffico maggiore a quello che si supporta o attacchi che impediscono l’uso di alcuni device con scritte in DOS che devono essere valutate da un esperto dell’informatica.