Le abitudini cambiano
Quand’ero ragazzo, in famiglia il vino era sempre presente a tavola. I miei genitori, ma anche tutta la generazione cui appartenevano, non potevano pensare di godersi un pasto senza una bella annaffiata di sangiovese del contadino. Emulando loro, anch’io apprezzavo colorare il mio bicchiere di rosso, inizialmente diluito con acqua.
Andando a vivere fuori dal nucleo familiare, le mie preferenze sono cambiate. Il vino è uscito dalle mie abitudini quotidiane, salvo ritornare per occasioni particolari, come le cene con gli amici. Ma questa volta non era più il vino del contadino, ma la bottiglia acquistata appositamente per l’occasione, magari scegliendo tra le varietà più note o semplicemente a me più familiari.
Devo dire che, guardandomi intorno, questa tendenza è stata seguita dalla maggior parte di coloro che appartengono alla mia generazione e alle successive.
Non serve diventare sommelier
Con il passare del tempo, ho cominciato ad apprezzare i vini più strutturati. Cercare di decodificarne i segreti è diventata una gradevole passione.
Cercherò di tracciare una breve roadmap per degustare al meglio il vino acquistato per una piacevole occasione. Del resto non occorre essere necessariamente esperti per cogliere con maggiore consapevolezza le sfumature di un buon vino.
Dove e cosa acquistare
Il primo step è naturalmente il reperimento della materia prima. Per orientarsi nella scelta, oltre al prezzo può essere d’aiuto l’assegnazione del DOCG, DOC o dell’IGP.
Su internet sono molti gli ecommerce che vendono vini delle migliori marche e varietà. Assicurati che offrano una gamma selezionata di buoni prodotti e buone garanzie, con assicurazione sulla spedizione.
Prima di servire
Una volta scelta la bottiglia, questa va conservata fino al momento in cui dev’essere servita.
Conservazione
Se tra l’acquisto e l’apertura passerà del tempo, bisogna pensare alle modalità per conservare al meglio il vino. Per rallentare il processo d’ossidazione è buona norma stare alla larga da fonti di calore e dalla luce. Inoltre il vino ama stare da solo, lontano da luoghi come i frigoriferi della cucina, di solito carichi di odori.
Infine la posizione. Le bottiglie dovrebbero essere disposte orizzontalmente, affinchè il tappo non si secchi, permettendo il passaggio di aria che compremetterebbe il contenuto.
Preparazione
Quando si avvicina il momento della degustazione, è l’ora di considerare la temperatura di servizio. Quella di un rosso importante non deve mai essere al di sotto dei 18 gradi, mentre per i rossi più giovani si può stare tra i 14 ai 18 gradi. Infine i bianchi è meglio siano serviti più freddi. La temperatura ideale per loro va dai 9 ai 13 gradi.
I vini invecchiati hanno bisogno di respirare dopo la lunga apnea. Per poter essere valorizzati al meglio andrebbero aperti almeno 5 ore prima della consumazione.
Sa di tappo?
L’apertura della bottiglia viene accompagnata sempre da questa verifica. Il sentore di tappo è dovuto ad una sostanza generata nel sughero quando viene aggredito da un fungo. Si tratta del fungo chiodino, che quando è cotto è squisito sulle pappardelle, ma che è anche responsabile del pessimo odore di muffa che costringe a buttare il vino, per un qualche difetto nella conservazione.
Bicchiere
La cosa peggiore che puoi fare è acquistare una buona bottiglia di vino e poi berla in un bicchiere basso. Esiston molti modelli di bicchieri per degustare il vino. Non è esagerato dire che ne esista uno per ogni varietà prodotta. Può comunque bastare la regola dell’uso di un calice panciuto per il vino rosso e di uno più stretto per il bianco.
Degustazione
E ora finalmente la parte centrale di tutto, quella in cui puoi effettuare l’esperienza degustativa.
I momenti canonici per una degustazione sono tre, ciascuno per ognuno dei sensi che vengono coinvolti.
Fase Visiva
Afferra il calice per lo stelo, in modo da tenere lontani dal naso gli eventuali odori di cibo presenti sulla mano. Eviterai anche di non riscaldare il bicchiere con il calore generato dal contatto con la mano.
Cerca uno sfondo il più possibile neutro e chiaro per mettere a contrasto il bicchiere e il suo contenuto. Quindi inclinalo per valutare trasparenza, limpidezza e l’eventuale effervescenza.
Imprimi una lenta rotazione al bicchiere, per avvinarne i bordi. Si formeranno degli archetti utili a valutare la viscosità e il grado alcolico. La velocità con cui si formano è data dalla gradazione del vino, mentre le componenti zuccherine e il glicerolo deteminano il loro tratto, più o meno marcato.
Fase Olfattiva
Quando il vino si è fermato, avvicina il bicchiere al naso e inspira lentamente e profondamente per cogliere odori e profumi.
Puoi effettuare un secondo avvicinamento dopo aver ruotato ancora il bicchiere. Questa seconda rotazione serve a riscaldare le pareti del bicchiere e consentire al vino di liberare tutto il suo patrimonio di sensazioni olfattive.
Fase Gusto-Olfattiva
Portare il vino alla bocca e introdurre una piccola quantità di vino.
Muovere lingua e palato per permettere alle papille di cogliere tutte le sfumature gustative e dare tempo al cervello di elaborare e memorizzare i segnali dei sensi.
Dopo aver deglutito prova a masticare a bocca vuota per cogliere appieno la persistenza, le sensazioni di retrogusto lasciate dal passaggio del vino nel canale orale.