E’ a Erbusco, vicino a una casetta immersa nel bosco, che nasce la storia di un’azienda Italiana famosa nel mondo per i suoi spumanti di qualità: Cà del Bosco.
Pioniere e fondatore, fu Maurizio Zanella che nel 1965 impiantò i primi vigneti.
Maurizio concluso il suo percorso di studi alla Facoltà di Agraria, decise di perfezionare la sua formazione enologica in Francia; esperienza che si rivelò grande stimolo per il suo progetto futuro. Per entrare nella tenuta bisogna oltrepassare l’imponente cancello d’ingresso, un’opera in bronzo del celebre scultore Arnaldo Pomodoro. L’opera, “Cancello Solare”, è un omaggio al sole, primo elemento nutritivo dell’uva. Per il fondatore il vino è un’opera d’arte, per questo capita spesso di ammirare sculture sorprendenti sparse per tutto il possedimento.
La produzione di Cà del Bosco riguarda prevalentemente lo spumante metodo classico Franciacorta. Le uve impiegate riguardano vitigni nobili come Chardonnay, Pinot Nero e Bianco, raccolte a mano da Ferragosto a inizio settembre; dopo aver passato una scrupolosa selezione manuale le uve vengono pigiate in modo soffice,. Il mosto viene messo in barriques o vasche d’acciaio e dopo sette mesi dalla vendemmia avviene il tiraggio; la procedura per la quale il vino è messo in bottiglia con l’addizione di lieviti e zuccheri.
La bottiglia chiusa con un tappo a corona è posta orizzontalmente, permettendo la rifermentazione, che a seconda della tipologia dura da minimo 18 mesi fino a 60 mesi e oltre. Terminato questo periodo, le bottiglie sono messe sulle pupitres per eseguire il remuage, cioè la rotazione giornaliera delle stesse per permettere la sedimentazione dei lieviti nel collo della bottiglia. Raggiunta la maturazione desiderata si passa alla fase di degorgement o sboccatura. In questa fase il collo della bottiglia è immerso in una specifica soluzione che ghiaccia il collo della bottiglia contenente i lieviti ed è violentemente rimosso con la perdita di una quantità di liquido. La compensazione sarà fatta con il liqueur d’expedition, ossia un mix di vino base Franciacorta e zucchero.
Cà del Bosco ha realizzato un metodo proprio, che lo definisce “ Metodo Cà del Bosco” in cui la tradizione è rispettata, ma è intesa anche come un continuo miglioramento grazie alla ricerca e alla sperimentazione e valorizzazione del terroir. La sua gloria sono vigne che hanno oltre 40 anni, le cui uve sono vinificate separatamente e solo a vini ottenuti, si passa ad assemblarli per l’affinamento. Il segreto del loro metodo è la cura del dettaglio, che avviene già in vigna e durante la vinificazione, per poter sopperire a qualsiasi inconveniente che richiederebbe un intervento chimico. Questa continua attenzione ha permesso una notevole diminuzione del contenuto dei solfiti nelle bottiglie.
Capolavoro dell’azienda è l’ Annamaria Clementi (dedicato alla mamma del fondatore); un Franciacorta assoluto che raggiunge il mercato dopo un lungo e attento affinamento di almeno 10 anni emblema della tradizione che continua e si perfeziona. Tra le bollicine altro prodotto di punta e la Cuvée Prestige, un Franciacorta non millesimato adatto per tutte le occasioni con una grande personalità diventato il riferimento tra le bollicine italiane.
Ma Ca’ del Bosco si esprime bene anche coi vini fermi, il sebino rosso Igt “Maurizio Zanella” che celebra il suo fondatore e ne reca la sua firma sull’etichetta. E’ prodotto dalla selezione di uve Cabernet sauvignon, Merlot e Cabernet Franc provenienti dai migliori vigneti dell’azienda, vinificate con estrema cura e sapienza; è un grande rosso in grado di invecchiare splendidamente per decenni. I vini di Ca’ del Bosco sono protagonisti del rinascimento enologico italiano e oggi sono distribuiti sia in Italia, sia all’estero, favorendo soprattutto il canale della ristorazione e della vendita specializzata.