Quando parliamo di audit energetico industriale, o diagnosi energetica industriale, facciamo riferimento a quell’analisi energetica che permette di analizzare in maniera approfondita i consumi energetici di un’azienda in modo da realizzare un piano di intervento volto a ridurre i consumi energetici.
L’importanza di questo strumento deriva dall’obiettivo fissato dall’Unione Europea di ottenere, entro il 2020, una riduzione del 20% di CO2 attraverso l’efficienza energetica.
CHE COS’E’ L’AUDIT ENERGETICO INDUSTRIALE
La Direttiva Europea 2012/27/UE definisce l’audit energetico industriale come “una procedura sistematica finalizzata a ottenere un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un impianto industriale o commerciale o di servizi pubblici o privati, a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e a riferire in merito ai risultati”.
Questa definizione, come avrai notato, è molto articolata.
Con parole più semplici, dal momento che lo scopo di questo articolo è sensibilizzare e far avvicinare le aziende al concetto di diagnosi energetica industriale, possiamo dire che l’audit energetico industriale è un’analisi molto approfondita condotta recandosi all’interno del sito produttivo ed esaminando tutti i documenti forniti dall’impresa.
Essa rappresenta lo strumento principale per conoscere, analizzare e quindi intervenire in maniera mirata sul consumo energetico dell’azienda.
Al termine dell’analisi energetica saranno definite le strategie necessarie per raggiungere livelli standard di efficienza e di risparmio energetico.
È un’attività molto importante e per questo andrebbe eseguita una volta all’anno in modo tale da perseguire continuamente il miglioramento energetico.
LE FASI DELL’AUDIT ENERGETICO INDUSTRIALE
Una efficace ed efficiente attività di audit energetico industriale prevede otto fasi:
- Sopralluogo presso l’azienda da parte di tecnici specializzati;
- Raccolta della documentazione fornita dall’azienda;
- Raccolta di dati presso la struttura;
- Esame preliminare ed elaborazione dei dati ottenuti;
- Analisi dei consumi energetici, elettrici e termici e costruzione del Bilancio Energetico Industriale;
- Analisi delle condizioni esistenti, costruzione di indicatori e confronto con gli standard di settore;
- Proposte di intervento per ottenere importanti risultati in termini di risparmio energetico;
- Elaborazione della Relazione Finale e presentazione di questa al management aziendale.
I risparmi ottenuti attraverso gli interventi pianificati possono essere utilizzati attraverso i Titoli di Efficienza Energetica (TEE): detti anche certificati bianchi, questi titoli certificano i risparmi energetici ottenuti a seguiti degli interventi realizzati.
Dal momento che a questi titoli è associato un contributo economico, essi rappresentano un incentivo a ridurre ancora di più il consumo energetico facendo ovviamente riferimento al bene e/o servizio che l’azienda produce.
CHI DEVE FARE ESEGUIRE L’AUDIT ENERGETICO INDUSTRIALE
Il Decreto 12 del 2014 ha reso obbligatoria la diagnosi industriale per tutte le grandi imprese e per le imprese energivore.
Fanno parte della categoria delle grandi imprese tutte quelle realtà industriali che contano un numero di addetti superiore a 250, o un fatturato superiore a 50M€ e un bilancio superiore a 43M€.
Sono invece imprese energivore tutte quelle aziende sono iscritte presso Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico (CCSE) e che:
- Utilizzano almeno 2,4 GWh di energia elettrica nell’anno di riferimento;
- Hanno un rapporto tra costo effettivo dell’energia elettrica e fatturato pari almeno al 2%;
- Possiedono un codice ATECO riferito principalmente all’attività manifatturiera.
Tutte quelle imprese che rientrano in queste due categorie e non eseguono la diagnosi energetica entro i termini ed i modi stabiliti dalla norma, dovranno pagare una sanzione amministrativa il cui valore è compreso tra i 4.000€ ed i 40.000€.
A parte questi casi particolari previsti dalla normativa nessuna azienda è obbligata ad eseguire la diagnosi energetica.
Tuttavia le aziende dovrebbero farlo dal momento che questa analisi permetterebbe loro di conoscere le diverse opportunità di miglioramento esistenti in ambito energetico e ottenere tutti quei vantaggi che è possibile ottenere investendo in questo settore.
CHI SI OCCUPA DELL’AUDIT ENERGETICO INDUSTRIALE
Sia i soggetti obbligati dalla legge sia le PMI che decidono di investire per migliorare i loro consumi possono rivolgersi a specifici soggetti per eseguire una diagnosi energetica.
La normativa europea, nello specifico la UNI CEI EN 16247 individua tre soggetti abilitati ad eseguire questo tipo di attività:
- Società di servizi energetici (ESCO)
- Esperti in gestione dell’energia (EGE)
- Auditor energetici
La relazione viene successivamente inviata ad ENEA, l’Agenzia Nazionale per le nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile: questo si occuperà di verificare la conformità dei controlli ottenuti analizzando i documenti che sono stati inviati oppure recandosi presso l’azienda stessa.
COSTI ED AGEVOLAZIONI
Il costo dell’audit energetico industriale non deve essere considerato come un costo fisso ma come un costo che dipende sia dalla dimensione che dalla complessità dell’immobile o del sito produttivo preso in considerazione.
Ovviamente l’impresa che decide di investire risorse in questa attività deve tenere in considerazione in quanto tempo può recuperare i soldi investiti e tenere presente che per la diagnosi energetica delle PMI sono previsti dei finanziamenti regionali e provinciali.