Salire in auto, impostare la destinazione e poi mettersi comodi lasciando che la macchina faccia il resto. Fino a pochi anni era fantascienza, oggi invece le auto intelligenti a guida autonoma esistono realmente e nonostante alcune battute d’arresto, il loro sviluppo continua a spron battuto con decine di prototipi che quotidianamente macinano centinaia di kilometri.
La cronaca recente, con i vari incidenti che hanno visto coinvolte le auto driverless, dimostra come la tecnologia della guida autonoma debba ancora essere perfezionata prima di essere resa disponibile al grande pubblico, ma è interessante notare come questa sia in effetti solo l’ultimo livello di sviluppo dell’auto intelligente, che silenziosamente ha già preso piede senza che ce ne accorgessimo.
Infatti l’auto intelligente non è solo quella a guida autonoma, ma più in generale è un’automobile caratterizzata dalla presenza di avanzati dispositivi telematici, a seconda dei casi già presenti sulla vettura o installabili aftermarket, che sfruttano la versatilità delle moderne tecnologie informatiche per semplificare e migliorare la vita ai guidatori.
Come già accennato, una delle caratteristiche di questi sistemi è che possono essere già integrati negli apparati di bordo della vettura, oppure installati su auto già circolanti. In altre parole, per avere un’auto intelligente non è necessario acquistare l’ultimo modello della costosa berlina tedesca di turno, ma è sufficiente installare sulla propria vettura, magari anche un po’ datata, una semplice ed economica box.
Le box o scatole nere
Queste box, capaci di rendere “intelligente” qualsiasi auto, sono sostanzialmente dei piccoli dispositivi elettronici in grado di monitorare, raccogliere e trasmettere telematicamente tutta una serie di dati connessi al funzionamento della vettura.
Sul mercato esistono decine di box diverse, che vantano funzioni più o meno avanzate, ma in linea di massima tutte contengono al loro interno cinque componenti principali:
- Modulo GPS: simile a quello utilizzato nei navigatori satellitari, ha lo scopo di monitorare istante per istante la posizione del veicolo
- Modulo GSM: necessario per connettere la box alla rete telefonica così da permettere lo scambio di dati con l’esterno
- Modulo CAN-BUS: permette di connettere la box ai sistemi di bordo dell’auto, che quindi può accedere a dati come: il regime di rotazione del motore, la posizione dello sterzo, dell’acceleratore, del freno, ecc…
- Accelerometro: necessario per raccogliere dati sulla dinamica del veicolo come l’accelerazione laterale, l’angoli di rollio, l’angolo di beccheggio e altri
Cosa può fare l’auto intelligente
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A seconda del livello di sofisticazione dei dispositivi installati, l’auto intelligente può vantare diverse funzioni, tra le principali ricordiamo:
- Analisi conducente: incrociando i dati provenienti dai sistemi di bordo, come ad esempio quelli relativi all’uso di sterzo, freno e acceleratore, alcune box sono capaci di individuare e segnalare per tempo eventuali stati di distrazione, magari dovuti a stanchezza del conducente.
- Gestione furti: l’azione incrociata del modulo GPS, che rileva la posizione del veicolo, e del modulo GSM, che trasmette l’informazione all’esterno, può essere di evidente utilità in caso di furto dell’auto. Le informazioni circa la posizione del veicolo possono infatti essere comunicate alle forze dell’ordine, facilitandone notevolmente il lavoro.
- Crash management: rilevando accelerazioni anomale, attivazione dei sistemi di sicurezza e altro, la box può essere capace di “capire” che l’auto è stata coinvolta in un incidente e quindi attiva una richiesta di assistenza, solitamente gestita da apposite centrali operative, che eventualmente provvedono ad allertare i soccorsi. Inoltre, i dati di velocità, posizione, ecc… del veicolo possono essere utili per ricostruire la dinamica dell’incidente e quindi l’individuazione di eventuali responsabilità.