Il fieno greco, o Trigonella secondo la nomenclatura, assegnatagli da Linné nella sua moderna classificazione, è una pianta officinale che fa parte della famiglia delle Fabaceae, una sottofamiglia delle Faboideae. Questa pianta deve il suo nome alla forma dei semi triangolari che possiede e il nome specifico rimanda all’antico utilizzo di sfamare gli armenti lungo i secoli di allevamento.
La presenza storica di questa pianta può essere rintracciata fin dall’antico Egitto, dall’impero persiano di Dario e Serse, ma lo troviamo anche all’interno dei monasteri di San Benedetto nelle alpi italiane, a Catania, nel Monastero Benedettino di San Nicola dei monaci cassinesi mentre il novizio Giuseppe Zappalà Tornabene, figlio cadetto del barone Vincenzo Tornabene, ne coltivava alcuni esemplari all’interno dei meravigliosi chiostri quattrocenteschi. La sua diffusione si fa risalire all’importazione dal Peloponneso grazie ai ricchi proprietari terrieri che desideravano ingrassare le mandrie.
La pianta compie il suo ciclo vitale nel corso di un anno e non supera una decina di centimetri oltre il mezzo metro di altezza. Le sue foglie presentano una tripartizione simile al trifoglio e cresce durante l’alta stagione estiva e presenta delle infiorescenze gialle e/o bianche commestibili con all’interno due decine di semi color senape o giallo cupo.
Il fieno greco è fortemente radicato nelle zone del nord Africa e negli Emirati Arabi, cresce in un clima secco, torrido e a volte parecchio rarefatto, con l’ausilio di terreni fortemente mineralizzati. Si registra la sua presenza anche nei paesi del sol levante, dove lo si può trovare al di là delle risaie e nei paesi dell’India. All’olfatto risulta repellente per chi non è abituato agli odori forti o speziati e a volte ha un odore umido e piacevolmente pezzato. Il suo fusto nonostante l’altezza sia moderata è quasi perfettamente perpendicolare e appare slanciato, quasi come un papiro, robusto, a volte nodoso perché ramificato.
Composizione chimica e proprietà
Secondo le tradizioni rurali popolari sembra che il fieno greco stimoli l’incremento della produzione del latte materno nelle donne che hanno partorito da poco.
Alla pianta è anche attribuita la proprietà di proteggere il sangue dall’avvelenamento da alcool o da “muffe nobili” del vino ed è in grado di proteggere l’organismo dei soggetti in notevole sovrappeso e dal fegato grasso nei soggetti in un grave stato di obesità. È stato scoperto inizialmente come un ottimo stimolatore d’appetito, quindi viene utilizzato per combattere l’inappetenza grazie alla presenza di saponine.
Ha un alto contenuto di ferro che lo rende un ottimo alleato contro la cura delle disfunzioni e delle malattie anemiche, grazie alla fornitura di globuli rossi provenienti dal midollo osseo.
Il fieno greco è un serbatoio zeppo di vitamine, particolarmente presenti nella pianta sono la vitamina A, la vitamina C e B, dona anche un buon apporto di sali minerali come il già citato ferro e il calcio, dovuti al terreno in cui cresce. Ha molte proprietà lenitive, antinfiammatorie, emollienti, toniche, antisettiche, ed è anche un buon sostituto di sciroppi industriali grazie alle sue proprietà espettoranti.
Il fieno greco contiene anche delle fibre che aiutano la corretta crescita e lo sviluppo dei muscoli, mentre la lecitina riduce la presenza del colesterolo cattivo nel sangue.
Benefici curativi del fieno greco
Il fieno greco per la sua azione ipoglicemica, se assunto come alimento da dei benefici a chi è affetto da diabete, limitandone i valori di zuccheri e trigliceridi. La pianta è anche un buon elemento per chi soffre di acne poiché delle sostanze chiamate mucillagini mantengono la pelle idratata e agiscono sulle pareti dell’intestino permeandole e nettandone la consistenza.
Il fieno greco è un ottimo integratore se ci si sente stanchi, stressati e debilitati e poveri di sali minerali.
La pianta è inoltre un buon ricostituente da adoperare durante i periodi di convalescenza e un utilizzo esterno appropriato sarebbe in grado di lenire le emorroidi.
Le donne possono far uso di fieno greco per limitare i dolori mestruali e le vampate di calore.
Il fieno greco contiene una droga, un particolare alcaloide detto Trigonellina che si può estrarre portando ad essiccazione i frutti che successivamente vengono pestati e rimestati, le cui proprietà lo identificano come un ottimo espettorante ed emolliente. Le fibre contenute nel fieno greco hanno anche la proprietà di combattere il tumore al colon e alle ghiandole mammarie.
Utilizzo e assunzione
Il fieno greco è utilizzato ancora per nutrire i capi di bestiame, viene adoperato nella cosmetica, nella fitoterapia e nella medicina omeopatica come infuso, nelle preparazioni culinarie, tramite l’uso dei semi e dei fiori e in India viene usata per la preparazione di un gustosissimo curry. Nel caso in cui si volesse preparare e assumere un decotto a base di fieno greco, è consigliabile nonché importante chiedere prima un parere del proprio medico curante per quanto riguarda la posologia e la modalità corretta di assunzione.
Se si vogliono utilizzare degli integratori alimentari a base di fieno greco è consigliabile assumerli prima dei pasti, anche per la potente funzione nutritiva che svolgono. Il fieno greco nelle erboristerie, nelle farmacie e parafarmacie è presente sotto svariate forme tra cui le polveri per gli infusi, i semi pronti per il take-away da far germogliare nei nostri giardini e come integratore alimentare è possibile trovarlo in compresse o in capsule.
L’estratto da utilizzare per usi esterni è sempre un componente con principi attivi, dunque sarebbe meglio lasciarlo agire massaggiando per qualche secondo la zona interessata senza far asciugare eccessivamente la tintura. Per la creazione di un infuso a base di fieno greco, basterà versare 45 o 50 grammi di prodotto in 250 ml d’acqua da portare in ebollizione e da lasciare riposare per qualche minuto.
È opportuno, dato le sue qualità nutrienti e di integrazione di fosforo naturale, assumere un preparato di fieno greco alla mattina aggiungendolo alla prima colazione
Fieno greco: controindicazioni ed effetti collaterali
Ciò che è importante sapere sulle possibili controindicazioni del fieno greco riguarda principalmente la posologia e la quantità di sostanza che si assume.
Occorre infatti fare molta attenzione alla incompatibilità con alcuni medicinali che possono venire assorbiti dalla pianta ed in particolare con farmaci ipoglicemizzanti e la mancata osservanza delle indicazioni terapeutiche esatte in questo caso può provocare disturbi gastrointestinali anche gravi, soprattutto per chi fa uso esterno di insulina mediante microinfusore o penne iniettanti.
Nell’assumere fieno greco è bene tenere sotto osservazione il peso poiché l’eccessivo utilizzo provoca degli aumenti di peso e non solo, dunque sarebbe meglio integrare una buona dieta equilibrata con una costante attività fisica, coerente con i propri obiettivi in comunione con il corretto uso della pianta.
L’uso esterno e orale eccessivo possono provocare delle eruzioni cutanee e irritazioni rischiose, nei casi più gravi l’utilizzo eccessivo può provocare disfunzioni del battito cardiaco e emorragie anche interne.