La calvizie è una problematica molto diffusa e colpisce in particolare gli uomini e che talvolta può avvenire anche in età giovanile, in questo caso si parla di calvizie giovanile (vedi qui per ulteriori info). C’è chi vive questa condizione con accettazione, senza porsi il problema, ma c’è anche chi ne soffre, provocando problemi di autostima e di autoaccettazione.
Non c’è un atteggiamento giusto o uno sbagliato, tutto dipende dalla consapevolezza che gli individui hanno di sé stessi e dalla società in cui vivono. I capelli possono cadere per tanti motivi, alcuni fisiologici ed altri patologici: nel primo caso, le cause possono essere legate alla stagionalità, allo stress, ad un eccesso di sebo, a traumi provocati da eccessive tensioni (trecce o acconciature troppo strette) o all’utilizzo di prodotti non adatti, che soffocano il bulbo pilifero e non lo lasciano respirare.
Le cause patologiche sono invece quelle che non reversibili, ossia che non consentono la ricrescita: le più frequenti possono essere ricondotte all’alopecia androgenetica (calvizie comune) o all’alopecia areata. La prima delle due è la più comune causa di perdita dei capelli e colpisce in particolare gli uomini: la caduta dei capelli inizia dalla zona delle tempie con un lento e progressivo indebolimento di tutti i capelli; procede poi con il diradamento nella zona apicale del cranio e in alcuni casi porta alla perdita totale dei capelli.
Nelle donne invece la caduta avviene in maniera più uniforme e in casi rarissimi porta alla caduta totale. L’alopecia areata invece porta alla perdita di capelli in zone circoscritte, appunto in aree del cuoio capelluto. Non esiste in questi due casi la possibilità che il capello ricresca perché il bulbo pilifero va ad indebolirsi a tal punto fino a scomparire: esistono però dei rimedi, alcuni più invasivi altri meno, per riuscire a risolvere il problema.
Il trapianto di capelli è il rimedio chirurgico per eccellenza e consiste nel prelevare follicoli piliferi da zone sane (non affette da calvizie) per essere impiantati nelle zone dove è avvenuta la caduta dei capelli. Questo trattamento è un vero e proprio intervento ed è quindi invasivo e permanente.
Una delle tecniche più utilizzate negli ultimi anni è la tricopigmentazione che consiste nell’iniettare piccolissimi pigmenti di colore, simulando la ricrescita dei capelli. Questo trattamento non è permanente perché le caratteristiche morfologiche del viso e della testa cambiano col passare degli anni e l’effetto della micropigmentazione viene adattato in base alle richieste soggettive.
Ad esempio, per chi ha perso i capelli in maniera quasi totale, la tricopigmentazione con effetto rasato è la più indicata perché dona al cuoio capelluto un aspetto uniforme. La tricopigmentazione effetto densità invece è più adatta a chi ha perso i capelli solo in alcune aree.
Una tecnica non invasiva, poco costosa che può risolvere il problema della calvizie in maniera graduale ed adattandosi alle vostre esigenze.