La mobilità sostenibile a ridotta emissione di CO2 rappresenta uno degli obiettivi Europei da raggiungere entro il 2023: come puoi leggere in questa pagina del portale dedicato al PNRR la missione ambiziosa prevede di raggiungere entro il 2030 6 milioni di veicoli elettrici.
Un dato che sembra notevole, visto l’attuale stato di leggero ritardo dell’Italia, rispetto ad altre nazioni europee, ritardo dovuto soprattutto alla mancanza di stazioni di ricarica elettrica.
Trovi un interessante approfondimento sulla mobilità sostenibile in questo articolo di x.directory.it, che delinea con puntualità e precisione le attuali opzioni offerte dal mercato, per viaggiare e spostarti inquinando meno.
Sempre con l’obiettivo di contribuire alla causa di una maggiore diffusione di informazioni su questo argomento, nei paragrafi che leggerai troverai un pratico approfondimento sulla ricarica dei veicoli elettrici: capiremo insieme come funzionano le stazioni e le colonnine di ricarica e ti aiuteremo a saperne qualcosa in più, in attesa di acquistare un’auto del futuro (se già non la possiedi).
Visto che, quando si parla di auto elettriche, la prima obiezione mossa riguarda il costo elevato dei veicoli, prima di procedere alla lettura del prossimo paragrafo, ti consigliamo la lettura di questo articolo, dedicato al noleggio delle auto elettriche.
Come funzionano le stazioni per la ricarica dei veicoli elettrici
Non esiste una sola tipologia di colonnina elettriche: i dispositivi adibiti alla ricarica dei veicoli, infatti, operano attraverso diverse modalità, dipendenti principalmente dalla tipologia di corrente utilizzata (a Corrente Alternata o a Corrente Continua) e dal tipo di connettore di alimentazione.
In generale, si distinguono 4 modalità di ricarica, da lente e ultra-veloci, che differiscono principalmente per la velocità con cui il veicolo risulta completamente carico.
Le colonnine a corrente alternata (AC) offrono una velocità di ricarica che può andare da slow a fast, con potenza variabile fino a 7,4 kW in corrente alternata. Questa modalità, utilizzata principalmente in ambito domestico, permette di ricaricare veicoli come scooter elettrici e bici elettriche.
La seconda modalità di ricarica è più potente e prevede l’uso di un Control Box che consente una connessione sicura tra l’auto e la rete elettrica: in questo modo diventa un sistema versatile e portatile, che permette una ricarica fino a 22 kW.
Le colonnine a corrente continua (DC), invece, consentono una ricarica molto più veloce, da fast a ultraveloce, grazie all’utilizzo di corrente continua.
Si tratta di una modalità di ricarica disponibile solo nelle stazioni pubbliche, che offre una potenza molto elevata (fino a 200 kW), riducendo così i tempi di attesa e garantendo maggiore autonomia al veicolo.
Come si ricarica un’auto elettrica
Ogni modalità di ricarica è compatibile con specifici connettori e tipi di veicoli elettrici, che devono essere attentamente valutati in fase di acquisto.
Ricaricare il veicolo presso le colonnine non è complicato: basta aprire lo scomparto dell’auto contenente gli attacchi e inserire il cavo di ricarica collegato alla torretta, assicurandosi che il connettore sia compatibile.
Il pagamento della ricarica avviene di solito tramite carta di credito o attraverso apposite app per smartphone, che sono messe a disposizione dai distributori.
Le wall box per la ricarica domestica
Una delle soluzioni che sta lentamente prendendo piede è quella delle Wallbox, stazioni di ricarica a parete, da installare nel proprio garage per ricaricare comodamente il proprio veicolo elettrico comodamente e in totale sicurezza a casa, ogni volta che la macchina è a riposo.
Pensa che fino a dicembre 2023 era in attiva in Italia una sperimentazione, partita nel luglio 2021, per testare l’installazione gratuita di colonnine di ricarica domestiche da 6 kW: puoi approfondire l’argomento su questa pagina del sito del GSE.
Talvolta viene combinata la soluzione della colonnina di ricarica domestica con il fotovoltaico, ottenendo il massimo in termini di riduzione dell’impatto ambientale e del risparmio economico.
Se cerchi maggiori informazioni sulle energie rinnovabili, per cambiare in meglio la tua casa e la tua vita, ti consigliamo di consultare il blog di confronta-facile.com: una miniera d’oro di consigli utili per consumatori attenti all’ambiente e al portafogli.
Quanto costa ricaricare il proprio veicolo elettrico
Fuori casa, il costo per la ricarica completa di un’auto elettrica varia a seconda della modalità di ricarica e della tecnologia utilizzata.
Utilizzando le colonnine pubbliche, i prezzi possono essere determinati in base alla potenza e alla durata della ricarica: le tariffe flat offrono un prezzo fisso per un determinato numero di kWh, mentre le tariffe a consumo calcolano il costo in base all’energia effettivamente consumata.
Considera inoltre che alcuni gestori possono applicare tariffe di occupazione per il tempo trascorso nella zona di carica dopo che la batteria è stata completamente ricaricata.
Una cosa non secondaria è che i prezzi variano anche a seconda della velocità di ricarica.
A casa, la ricarica dell’auto elettrica è più conveniente, grazie alla possibilità di utilizzare la propria wall box, come abbiamo visto.
In questo caso, il costo della ricarica dipende principalmente dalla propria tariffa energetica domestica, senza dover aggiungere sovrapprezzi tipici delle colonnine pubbliche.
Inoltre, la ricarica domestica consente di beneficiare di tariffe e promozioni offerte dai fornitori di energia e di utilizzare eventualmente energia rinnovabile prodotta tramite impianti fotovoltaici.
Ovviamente sono da mettere in conto le spese iniziali, necessarie per l’acquisto e l’installazione della wallbox, ma vengono indubbiamente ammortizzate nel tempo, grazie ai minori costi di ricarica rispetto alle colonnine pubbliche.