Le diverse tipologie di timbri ideali per l’ufficio
“Timbro tutto io” diceva Banana Joe, alias Bud Spencer nell’omonimo film. Ne ha consumato di inchiostro per vidimare tutti quei documenti il buon Carlo Perdersoli.
La scena è divertente e scatena ilarità, ma è ormai obsoleta. Non esistono più solo i timbri tradizionali, ossia quelli formati da due unità, il timbro e l’inchiostro, ma ci sono a disposizione anche i più pratici timbri autoinchiostranti.
La funzione è la stessa ma la modalità cambia, in quanto questi ultimi contengono la soluzione, quindi sono più veloci.
Inoltre i timbri autoinchiostranti offrono un ulteriore vantaggio: rendono l’impronta uniforme senza macchiare fogli o abiti. Per grande gioia dei funzionari pubblici e privati che ripetono il rituale frequentemente: questo timbro gli consente di risparmiare tempo e gli rende la vita più facile.
Esistono anche i timbri preinchiostrati e i timbri in resina, affidabili e facili da utilizzare, durano nel tempo, senza sbiadire.
Digital transformation in Italia: work in progress
Le tanto vituperate dematerializzazione e archiviazione digitale non sono ancora a pieno regime in Italia. Il governo ha lavorato in questo senso, con provvedimenti che incentivano l’abbandono del flusso documentale cartaceo e i timbri digitali ma ci sono altre priorità.
Snellire questi processi farebbe indubbiamente girare meglio le cose: i benefici sarebbero l’ aumento della produttività, la riduzione dei costi e l’incremento dell’efficienza ma le PMI e la PA si stanno attrezzando con tempistiche “all’italiana”. Siamo quindi lontani dal raggiungere la “paperless society”, la società senza carta teorizzata alla fine degli anni ’70.
Nell’attesa che questo avvenga, i cancellieri dei tribunali, i funzionari comunali e tutti coloro che hanno a che fare con atti burocratici e protocolli, devono continuare a munirsi di timbri, che negli anni sono sempre più ergonomici e comodi da usare.
Curiosità storiche sui timbri e i sigilli
La necessità di timbrare per ufficializzare la qualunque è ancora attuale, nonostante la digitalizzazione, in tutti gli uffici si usa ancora farlo.
Apporre un sigillo o un timbro d’autenticità ha origini lontane: gli scavi archeologi hanno confermato che tutte le civiltà del passato utilizzavano questa soluzione per validare un documento.
È di pochi giorni fa la notizia del ritrovamento di un antico sigillo a Gerusalemme, che confermerebbe l’esistenza di un governatore della città santa.
Risalente a circa 2700 anni fa, il reperto è molto prezioso secondo il Dipartimento israeliano per le antichità, che stava effettuando ricerche nella spianata antistante il Muro del Pianto.