Chi non ha mai sognato di guidare una moto o un’antica Ferrari cabrio d’epoca rossa fiammante? Oppure di sfrecciare su un Harley antica? Beh sappi che non è tutto semplice come sembra. Come tutti sappiamo dietro ad ogni veicolo a motore c’è un’assicurazione obbligatoria da stipulare; la cosiddetta RC. Le diverse compagnie assicurative odierne suddividono le auto di vecchia data in due categorie ben distinte: auto d’epoca ed auto storiche.
Per quanto riguarda le auto considerate d’epoca, sono veicoli ormai cancellati dal P.R.A ovvero il “pubblico registro automobilistico”; sono quindi auto non più in possesso dei requisiti minimi per la circolazione su strada. Queste tipologie di auto visti i sistemi di motori e di emissioni ormai obsoleti, emettono quantità di anidride carbonica e monossido di carbonio illegali secondo le normative di legge odierne.
Questi veicoli considerati d’epoca, tuttavia, possono ottenere qualificazioni di “auto d’epoca” o “moto d’epoca”. Per ottenere tale certificazione basta sottoporre la tua vettura ad un’attenta analisi da parte di un tecnico specializzato della motorizzazione civile della propria città. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione, l’auto viene inserita in un registro di auto con questa caratteristica.
Un’auto considerata d’epoca quindi non può assolutamente circolare se non in particolari eventi come: parate, manifestazioni e tanto altro; solo ed unicamente all’interno di percorsi autorizzati dalle autorità statali. Ciò può essere fatto solamente dopo aver richiesto un apposito documento detto “foglio di via” il quale garantisce l’autorizzazione alla circolazione del veicolo; insieme a tale documento viene anche fornita la targa provvisoria utilizzabile solo nel determinato evento.
Se le auto e moto considerate d’epoca non possono circolare se non in determinate date con alcuni permessi, per quanto riguarda le auto storiche abbiamo diverse direttive indicate dallo Stato italiano. I veicoli considerati storici devono essere iscritti a determinati registri che catalogano auto di questa particolare tipologia e, a differenza delle auto d’epoca, possono circolare se in possesso di determinate caratteristiche le quali verranno stabilite dagli addetti della motorizzazione civile della città interessata.
Per poter considerare la tua auto “auto storica” devi possedere un particolare certificato detto CRS ovvero il certificato di rilevanza storico collezionistica. Per ottenere tale certificato è necessario anche l’intervento del Dipartimento Per I Trasporti Terrestri, la navigazione e i sistemi informativi e statistici, che può rilasciare il certificato di idoneità del veicolo e la carta di circolazione; queste auto considerate storiche necessitano di revisione ogni due anni secondo la legge italiana attuale. Tuttavia è necessario il rilascio dell’Attestato di datazione e storicità che, come da regolamento, viene rilasciato in caso di idoneità su domanda compilata dal proprietario che con la sua firma certifica le informazioni stabilite ed indicate nei moduli per tale richiesta.
Tali caratteristiche indicate nel modulo sono le seguenti:
- carrozzeria che corrisponda all’originale o che risponda a caratteristiche analoghe;
- motore tecnicamente compatibile anche se con alimentazione GPL;
- interni e sedili integri e decorosi.
Cosa succede al bollo di questi veicoli?
Fino al trentuno dicembre duemilaquattordici le auto catalogate come d’epoca e di interesse storico godevano di bolle assicurative con vantaggiose agevolazioni; dal primo gennaio duemilaquindici le auto vecchie di meno di trent’anni non godono di alcuna agevolazione sulla tassa di bollo tranne in determinate regioni italiane come: Campania; Lazio; Abruzzo; Friuli Venezia Giulia; Marche; Molise; Puglia; Umbria; Liguria; Valle d’Aosta.
Tuttavia la situazione per quanto riguarda le assicurazioni auto storiche e d’epoca risulta ancora bloccata: la corte costituzionale non si è ancora espressa in merito alla questione, le regioni considerate dissidenti da questa legge entrata in vigore nel gennaio duemilaquindici, sono state accusate di aver commesso un atto illecito vista la mancanza di esercizio della legge in vigore. Tuttavia le regioni italiane non si accettano l’accusa poiché, per legge, l’imposta di bollo risulta di carattere esclusivamente regionale. La nazione ancora deve esprimersi riguardo questa questione, tuttavia l’emozione di guidare un pezzo di storia automobilista o motociclistica non ha prezzo, qualsiasi sia il costo di bollo, l’emozione resta assicurata.